Sembrava un normale controllo su strada, quello effettuato nella serata del 9 dicembre da una pattuglia dei Baschi Verdi del Comando Provinciale di Verona. Ma quel cane, così emaciato a bordo di un furgone appena fermato, ha subito attirato l’attenzione dei finanzieri. L’attenzione è rapidamente diventata sospetto quando la persona alla guida del veicolo ha dichiarato di non avere con sé i documenti relativi all’animale, sostenendo che fossero custoditi a casa sua, nella periferia di Bussolengo.
A quel punto, i militari hanno deciso di chiedere al conducente di accompagnarli al suo domicilio. E ciò che è stato scoperto lì ha superato ogni aspettativa.
Nel giardino della sua abitazione sono stati rinvenuti ben 40 cani, tra cui esemplari da caccia e pitbull, molti dei quali cuccioli. Gli animali erano costretti a vivere in condizioni disumane: rinchiusi in gabbie strette, senza alcun sistema di pulizia, senza giacigli e senza accesso a cibo adeguato o acqua pulita. La situazione era aggravata anche dalla presenza di numerosi animali da cortile, alcuni dei quali erano stati macellati e lasciati esposti all’aria aperta.
Vista la gravità della situazione, i finanzieri hanno chiesto l’intervento di un veterinario dell’USLL9 di Verona, il quale ha disposto un fermo sanitario immediato. Nella mattina successiva, i militari sono tornati sul posto, accompagnati da medici dell’USLL9, dalla Polizia Provinciale per verificare eventuali autorizzazioni di caccia, dalla Guardia Zoofile O.I.P.A. di Verona e dal personale del Comune di Bussolengo per compiere un’accurata verifica delle violazioni penali e amministrative.
È stato accertato che molti dei cani non erano dotati di microchip e venivano tenuti in condizioni igieniche precarie, con alimentazione contaminata e senza acqua pulita. La struttura in cui vivevano gli animali era del tutto inadeguata: le gabbie erano realizzate con materiali di fortuna, senza protezione dal terreno e senza alcun sistema per la rimozione delle deiezioni.
Di fronte a tale emergenza, è scattata una vera e propria gara di solidarietà: tutti i cani sono stati affidati a enti e privati cittadini, che si sono impegnati a garantirgli una vita migliore, più salubre e dignitosa.
Il proprietario del canile clandestino, un cittadino italiano, è stato denunciato per maltrattamento di animali. Inoltre, il personale della Asl di Verona ha disposto il ricovero degli animali da cortile in gabbie idonee, contestandogli anche la detenzione senza la necessaria autorizzazione, vista l’alta quantità di animali presenti. I tecnici del Comune di Bussolengo hanno dichiarato l’immobile inagibile, ordinando al proprietario di adottare le misure necessarie per ripristinare la sicurezza e l’adeguatezza dei luoghi.
La responsabilità penale del titolare sarà determinata solo dopo il giudizio con sentenza irrevocabile, in accordo con il principio di presunzione di non colpevolezza sancito dall’art. 27 della Costituzione.
Un sentito ringraziamento va alle Fiamme Gialle, che hanno dimostrato, ancora una volta, la loro costante vigilanza sul territorio, garantendo la protezione degli animali e lottando contro ogni forma di abuso. Questo intervento testimonia il fondamentale ruolo della Guardia di Finanza nella prevenzione e repressione degli illeciti, a tutela dei diritti e del benessere di tutti gli esseri viventi.
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