Ancora una volta, la brutalità umana si abbatte su un animale indifeso. Una mamma cigno è stata uccisa a sassate mentre covava le sue uova nel canneto tra Vello e Toline, sulle sponde del Lago d’Iseo. Il gesto crudele è stato compiuto da ignoti che hanno lanciato un masso dalla strada soprastante, colpendo mortalmente il volatile che stava proteggendo il proprio nido.
Nel nido sono rimaste sette uova, ora abbandonate, segnate da un atto vile che ha strappato via non solo la vita della madre, ma anche ogni possibilità di schiusa per la prole. Le immagini di videosorveglianza presenti nella zona sono attualmente al vaglio delle autorità, nella speranza che possano portare all’identificazione dei responsabili.
Questo non è purtroppo un episodio isolato. Nella zona, e più in generale nella provincia di Brescia, i casi di violenza sugli animali continuano a susseguirsi, spesso nel silenzio generale. La zona si conferma tra le peggiori in Italia per numero e gravità di reati contro la fauna.
Di fronte all’ennesimo atto di violenza gratuita, è stata chiesta l’attivazione immediata di misure di prevenzione e controllo. È necessario rafforzare la vigilanza nelle aree naturali, migliorare la rete di videosorveglianza e introdurre pene più severe per chi si macchia di crimini contro gli animali.
Restano il dolore, l’indignazione e il silenzio di un nido vuoto, che racconta meglio di qualsiasi parola l’atrocità compiuta. Un atto che non può passare inosservato, e che grida giustizia per una vita spezzata senza motivo.