È finito agli arresti domiciliari l’84enne pensionato sammarinese, ex commerciante, al centro di un’inchiesta che scuote da anni la Repubblica di San Marino. Sabato scorso, l’uomo è stato arrestato al termine di un’indagine lunga e complessa, avviata dopo l’ennesimo caso di avvelenamento nella zona di Fiorentino. Solo dieci giorni prima era stato denunciato a piede libero, ma gli elementi raccolti in queste ultime settimane hanno portato a un provvedimento più severo.
L’indagine è stata condotta in sinergia tra la Gendarmeria e la Polizia Civile, sotto il coordinamento del Commissario della Legge Elisa Beccari. Secondo quanto trapelato, le prove raccolte sembrano stringenti: riprese di telecamere di sorveglianza, testimonianze e materiale sequestrato puntano tutte nella stessa direzione. In particolare, l’auto dell’anziano sarebbe stata più volte ripresa nei pressi di parchi dove si sono verificati gli avvelenamenti. Inoltre, sarebbe stato notato mentre gettava via involucri compatibili con quelli usati per confezionare le esche.
Durante le perquisizioni, le forze dell’ordine hanno rinvenuto materiali sospetti sia nella sua abitazione che in altri immobili di sua proprietà. Tra gli oggetti sequestrati: sostanze tossiche, strumenti compatibili con la preparazione dei bocconi e resti di esche simili a quelle già analizzate.
Le accuse sono pesanti: l’uomo potrebbe essere responsabile della morte di oltre 50 cani, avvelenati dal 2011 a oggi. Proprio in quell’anno, San Marino fu costretta a sospendere una mostra canina internazionale per l’allarme legato alle esche tossiche. Negli ultimi mesi, l’allerta si è riaccesa, con diversi casi segnalati sui social da cittadini preoccupati, in particolare nella zona di Fiorentino.
Secondo quanto emerso, le esche erano spesso mascherate con formaggio o pasta di salsiccia e arricchite con veleni per topi, lumache, o persino oggetti taglienti. Un mix letale, studiato per provocare una morte atroce agli animali colpiti. Le analisi sui bocconi, sui contenuti gastrici e sui corpi degli animali deceduti sono attualmente in corso presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, con sede a Pesaro.
L’uomo, che si è sempre dichiarato innocente, è assistito dall’avvocata d’ufficio Margherita Albertini. Nei prossimi giorni, il provvedimento di arresto verrà sottoposto a riesame.