Un farmaco esiste, funziona, ma non è disponibile legalmente in Italia. Per questo l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, ha presentato una nuova interrogazione al Ministero della Salute per chiedere l’autorizzazione alla commercializzazione del GS-441524, antivirale derivato dal Remdesivir, già considerato un vero e proprio salvavita per i gatti affetti da peritonite infettiva felina (FIP). La richiesta, sottoscritta anche dai deputati Rizzetto, Longi, De Monte, Bergamini, Tenerini, Malaguti e Dalla Chiesa, si aggiunge ad altre iniziative parlamentari analoghe e mira a sbloccare l’impasse normativo che da anni impedisce l’uso legale del farmaco nel nostro Paese.
Una malattia letale e sottovalutata
La FIP è una patologia causata da una mutazione del coronavirus felino FCoV, distinta dal SARS-CoV-2 umano, ma altrettanto subdola. In forma mutata può attaccare l’intero organismo, con esiti fatali: la mortalità dei casi sintomatici supera il 95%. Ogni anno migliaia di gatti muoiono per questa malattia, in particolare quelli che vivono in strada, ma anche esemplari domestici esposti involontariamente al virus. Il contagio può avvenire attraverso secrezioni orali, feci, lettiere contaminate o superfici su cui il virus si deposita. Anche le scarpe con cui si rientra in casa possono diventare vettori involontari.
Il farmaco c’è, ma non si può usare
Proprio contro questa malattia il GS-441524 ha dimostrato, secondo studi pubblicati e numerosi casi clinici, un’efficacia significativa. Il farmaco, derivato dal Remdesivir utilizzato in ambito ospedaliero contro il Covid, è stato approvato nel Regno Unito già quattro anni fa per uso veterinario.
‘Queste morti potrebbero essere in gran parte evitate – denuncia Brambilla – se solo si desse il via libera a una cura già utilizzata con successo all’estero’. Anche le associazioni veterinarie italiane, insieme alla Federazione dei Veterinari Europei (FVE) e alla Federazione delle Associazioni Veterinarie Europee per Animali da Compagnia (FECAVA), si sono espresse più volte a favore dell’autorizzazione del farmaco. Aggiunge l’associazione Un’Anima Mille Zampe Italia con il suo presidente nazionale Gaspare Camarda: ‘Ci uniamo all’appello di tanti cittadini, veterinari e associazioni per chiedere che si acceleri l’autorizzazione alla commercializzazione in Italia del GS-441524, un farmaco derivato dal Remdesivir, non ancora approvato ufficialmente per uso veterinario, ma considerato da molti esperti un vero salvavita per i gatti affetti da Peritonite infettiva felina (FIP). Non è la prima volta che questa richiesta arriva in Parlamento. Anche attraverso il mio impegno e quello di altri colleghi dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, abbiamo più volte sollecitato il Ministero della Salute a intervenire. Questa nuova interrogazione si aggiunge a quelle già presentate in passato, nel tentativo di superare lo stallo normativo che sta condannando migliaia di animali a una morte evitabile’.
Prevenzione e consapevolezza
Al momento non esiste un vaccino efficace per prevenire la FIP. La strategia resta quella della prevenzione igienico-comportamentale: tenere pulita la lettiera, separarla dalla zona del cibo, disinfettare regolarmente gli spazi comuni e limitare la circolazione di virus e batteri in casa, ad esempio evitando di girare con le scarpe usate all’esterno. Il caso del GS-441524 è l’ennesimo esempio di come la burocrazia possa rallentare l’adozione di soluzioni già testate ed efficaci, lasciando campo libero all’illegalità e aggravando la sofferenza di animali e proprietari. L’auspicio, ora, è che il Ministero dia un segnale chiaro, accelerando un processo che non può più essere rinviato.